Prima digestio fit in ore
La prima digestione avviene in bocca
Scuola Medica Salernitana, 1200 circa
Funzioni Orali
La terapia miofunzionale (TMF) è un programma volto a impostare, o ripristinare, il corretto utilizzo della muscolatura orale e rieducare le funzioni orali alterate, tra le quali la respirazione, l’alimentazione (suzione – deglutizione – masticazione), la produzione dei suoni del linguaggio, il gusto e la mimica facciale.
Per una crescita armoniosa del viso è fondamentale un comportamento corretto della muscolatura orale.
Mordersi le labbra, succhiarsi il dito, rosicchiarsi le unghie ed altri vizi orali sono spesso causa di notevoli cambiamenti sia a livello scheletrico che dentale e possono essere rimossi fisiologicamente con l’esercizio muscolare.
La TMF è una terapia non invasiva che favorisce in modo naturale l’equilibrio muscolare orofacciale.
Il regolare esercizio agisce sulle funzioni delle parti molli del sistema orofacciale. In particolare viene rinforzata ed armonizzata la funzione muscolare che riveste una notevole importanza nella masticazione, nella deglutizione, nella fonazione, nella respirazione, nel posizionamento dentale così come nella mimica facciale e nella tensione della cute.
Rieducare la funzione della lingua e della muscolatura orofacciale velocizza i tempi del trattamento ortodontico ed evita recidive alla malocclusione.
L’approccio allo squilibrio muscolare oro-facciale (SMOF) nasce dal metodo Garliner, modificato con la formazione metodo Andretta e metodo Bertarini.
La terapia miofunzionale è utile nei bambini, adolescenti ed adulti e può essere effettuata prima, durante e dopo il trattamento ortodontico, a seconda delle necessità del caso.
I bambini di 3 o 4 anni possono trarre beneficio da un bilancio logopedico. Correggere precocemente i vizi orali può prevenire problematiche secondarie più gravi!
I bambini di 7 – 8 anni sono abbastanza coscienti per ricevere una terapia logopedica completa.
Anche gli adolescenti e gli adulti possono beneficiare di tale terapia (per esempio nel dolore dell’articolazione temporo-mandibolare, prima e dopo un intervento chirurgico maxillo-facciale, dopo recidiva di un intervento ortodontico, in caso di difficoltà di adattamento dopo un intervento ortodontico, …).
Dopo un’attenta valutazione logopedica può venire avviato il trattamento miofunzionale o possono essere fornite delle indicazioni su ulteriori necessari approfondimenti specialistici. Sulla base delle esigenze emerse in fase valutativa viene predisposto un piano di terapia durante il quale la persona effettuerà delle sedute di rieducazione e dovrà inoltre svolgere quotidianamente l’allenamento concordato.
Per il raggiungimento degli obiettivi e per l’automatizzazione delle nuove funzioni orali, è fondamentale la motivazione della persona. Nel caso di soggetti in età evolutiva è indispensabile la collaborazione della famiglia sia nell’esecuzione domiciliare dell’allenamento sia nel sostegno all’automatizzazione degli schemi motori appresi.
I tempi e le modalità della terapia vengono stabiliti dalla logopedista. Le linee programmatiche del progetto terapeutico vengono concordate con i professionisti che si occupano degli aspetti relativi all’ortodonzia.
Il numero degli incontri varia a seconda dell’età del paziente e dell’entità delle difficoltà.
Tra i principali fattori di rischio che possono determinare una condizione di squilibrio orofacciale e malocclusione dentale si riconoscono:
- tonsille e adenoidi ipertrofiche, il cui ingrossamento i determina un abbassamento della mandibola e uno spostamento in avanti della lingua allo scopo di migliorare le condizioni respiratorie;
- alterazioni anatomiche locali come la macroglossia e il frenulo linguale corto;
- vizi orali: succhiamento di dita, del ciuccio, perdurare dell’alimentazione attraverso la tettarella del biberon, onicofagia, lapisfagia, tricotillomania, succhiamento di labbra, lingua, guance, capelli e oggetto transizionale;
- fattori ereditari;
- allattamento artificiale, che rappresenta forse la più importante causa di deglutizione deviata, in quanto il flusso troppo rapido e abbondante del latte attraverso il biberon costringe la lingua a spostarsi in una posizione più avanzata per impedire il soffocamento; questo fatto è aggravato dalla cattiva abitudine di allargare e aumentare il numero dei buchi della tettarella.
Le alterazioni delle funzioni orali, se non corrette precocemente, possono far insorgere nel soggetto uno squilibrio muscolare orofacciale, che può essere caratterizzato dai seguenti sintomi:
- respirazione orale (a bocca aperta);
- errata posizione della lingua a riposo;
- deglutizione deviata di cibi liquidi e/o solidi;
- difficoltà nella suzione;
- problemi di masticazione;
- disturbi dell’articolazione verbale fonatoria: la distorsione dei suoni: /s/ di sole, /s/ di rosa, /z/ di tazza, /z/ di zaino in cui la lingua può fuoriuscire o interporsi tra i denti;
- errata postura della lingua a “riposo”;
- labbra ipotoniche o ipertoniche;
- ipertono del mentoniero;
- anomalie strutturali (frenulo linguale corto con scarsa mobilità della lingua, labbro superiore corto, macroglossia);
- palato ogivale (alto e stretto);
- malocclusione (crescita anormale dei denti);
- recidiva di malocclusione dopo trattamento ortodontico;
- vizi orali;
- difficoltà di adattamento con protesi o implantologia;
- dolore all’ATM (articolazione temporo-mandibolare);
- angolo cervico-pelvi-mandibolare ottuso;
- aumento della distanza naso-mento e smorfie facciali durante l’atto deglutitorio;
- ridotta coordinazione e asimmetria della muscolare orofacciale;
- difficoltà a mantenere l’attenzione e la concentrazione;
- problemi posturali legati alle alterazioni sopracitate.
Scritto da Dott.ssa Elena Ferino in collaborazione con Dott.ssa Roberta Perosa
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